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Il klinker, il re degli esterni

Un’efficace descrizione dell’alta qualità del klinker ci viene data dall’architetto italiano Gaetano Minnucci:

Arch. Gaetano Minnucci
Arch. Gaetano Minnucci

«La prolungata cottura ad elevatissima temperatura, poco lontana dal punto di fusione delle argille, fa sì che queste reagiscano tra loro e con i loro componenti, formando dei composti chimici definitivi, dei silicati doppi e tripli, stabilissimi, e tra loro legati meccanicamente, come appunto si verifica nei porfidi e nei graniti; viene in certo qual modo ripetuto in piccolo il grandioso processo naturale che diede origine alle rocce ignee».
Molti sono gli architetti che hanno utilizzato il klinker per i loro progetti, tra cui gli italiani Renzo Piano, autore dei progetti di numerosi edifici in tutto il mondo e Giovanni Muzio, progettista del Palazzo dell’Arte della Triennale di Milano, primo vero esempio di utilizzo del klinker in Italia.

Tra le opere in klinker più famose vale la pena ricordare il Chilehaus di Fritz Hoger ad Amburgo, oggi patrimonio dell’UNESCO, Potsdamer Platz a Berlino, di cui alcuni edifici furono progettati proprio da Renzo Piano.
Il klinker è stato uno dei protagonisti dell’architettura del XX secolo e il suo utilizzo non accenna a diminuire, il che lo rende non solo il materiale più diffuso, ma anche uno dei più longevi della storia dell’architettura. Tali caratteristiche lo rendono particolarmente resistente non solo agli urti e alle abrasioni, ma anche alle condizioni atmosferiche più rigide. Questa caratteristica, assieme al fatto che si tratta di un materiale altamente isolante, fa del klinker la scelta migliore per i climi particolarmente freddi.

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